Con l’approssimarsi della stagione fredda, immancabilmente si pone il problema di affrontare al meglio gli oneri legati al riscaldamento degli ambienti in cui si vive, siano essi la casa, il lavoro o altro. C’è in effetti piena consapevolezza che rendere confortevoli ed accoglienti questi ambienti, durante i lunghi mesi invernali , può essere un aggravio nell’ordine di centinaia, migliaia di euro all’anno. Questi importi possono ridursi significativamente con una serie di piccoli ma importanti accorgimenti.
Quanto si spende in Italia per l’energia?
In base alle stime stilate dall’Unione Petrolifera la spesa prevista per il 2017 era di circa 35 miliardi di euro. Questi costi sono riferiti alle risorse che l’Italia deve importare dall’estero per coprire in fabbisogno energetico, essendo il nostro Paese non autosufficiente sotto il profilo dell’energia. Il gas naturale, il combustibile più usato per il riscaldamento degli ambienti, incide sulla spesa per un 30% circa. La parte del leone, per così dire, è sempre ad appannaggio del petrolio, nonostante la riconversione di molti impianti di riscaldamento condominiali, da gasolio a gas naturale.
Fare un a stima del consumo medio di una famiglia italiana per il riscaldamento non è affatto semplice poiché su esso intervengono le tipologie di contratto, le fasce di consumo, le macro regioni di appartenenza, l’andamento delle stagioni fredde e pure la posizione geografica. È facilmente intuibile che la spesa per il riscaldamento di una famiglia a Catania, per fare un esempio, non sarà la stessa di una equivalente a Bolzano.
Come risparmiare sulle spese di riscaldamento.
Una serie di precauzioni permette di abbattere significativamente il costo del riscaldamento degli ambienti in cui si vive, durante il periodo invernale. Tra le voci di maggior dispersione di calore stanno gli infissi. Porte e finestre non ben sigillate, con infissi logori e prive di doppi vetri, aumentano significativamente il consumo, rispetto a un ambiente ben coibentato, a parità di temperatura, sia che si tratti di riscaldamento autonomo o centralizzato. In quest’ultimo caso, ove possibile, è bene dotarsi di un conta calorie per potere stabilire i consumi di propria pertinenza con precisione. Relativamente al riscaldamento autonomo esistono due scuole di pensiero. La prima, che potremmo definire, on demand, ritiene meno oneroso accendere il riscaldamento solo in casi di effettiva necessità, spegnendolo, ad esempio, quando non si è in casa. La seconda, flat, ritiene più conveniente tenerlo sempre acceso a una temperatura non superiore ai 19°. Personalmente ho provato ambedue le soluzioni senza notare significative differenze. Tuttavia un buon termostato, è il caso di Easy control Bosch, può tenere ulteriormente a bada le temute bollette del gas.
Come funziona Easy control di Bosch?
Il funzionamento d Easy control di Bosch si differenzia da molti altri termostati in commercio, per via di uno speciale software in grado di rilevare la presenza di persone nell’ambiente in cui è installato. Se siete devoti alla scuola del riscaldamento on demand e malauguratamente dimenticate il riscaldamento acceso, Easy control registrerà l’assenza di persone nell’ambiente domestico o di lavoro, abbassando automaticamente l’erogazione di calore. Tutte le rilevazioni verranno registrate all’interno del dispositivo, permettendo a Easy Bosch di memorizzare le abitudini degli abitanti della casa anticipando l’attivazione della caldaia quel tanto che basta a farvi trovare, al vostro rientro, un ambiente caldo e confortevole.
Fonti :
www.unionepetrolifera.it
www.istat.it