Vi sono numerosi studi sull’insonnia e molti di essi hanno approfondito o introdotto nuove teorie in proposito. Secondo un recente studio pubblicato su Nature alla base dell’insonnia vi sarebbero problematiche di ordine neurologico, per dirla con un linguaggio intellegibile ai comuni mortali, neuroni danneggiati dalle più differenti cause, vecchiaia inclusa, renderebbero il sonno più difficoltoso e meno ristoratore. Tuttavia sull’insonnia possono influire anche accadimenti occasionali più o meno duraturi quali lo stress, l’ansia, le preoccupazioni e uno stile di vita scorretto.
Secondo un altro autorevole studio del 2006, denominato Morfeo, sono state individuate tre tipologie di insonnia:
- Insonnia iniziale
- Insonnia lacunare
- Insonnia terminale
Il significato di queste tre modalità è abbastanza intuitivo, il primo caso è relativo a quella fascia di insonni che hanno difficoltà ad addormentarsi, salvo poi dormire per il resto della notte. In questi casi se al prendere sono tardi segue un risveglio precoce, ecco che le ore di sonno fruite possono essere insufficienti.
L’insonnia lacunare e centrale e quella che affligge per persone che si svegliano a metà notte e faticano a riprendere sonno. In questo caso il riposo esperito non corrisponde mai al numero delle ore dormite a causa della scarsa qualità del sonno.
L’insonnia terminale, infine, riguarda le persone che si svegliano precocemente, contro la loro volontà. Anche in questo caso il problema in cui si incappa è quello di un insufficiente numero di ore rispetto al fabbisogno.
Arte e letteratura si sono spesso occupate di insonnia. Un passaggio del celebre romanzo Cent’anni di solitudine dello scrittore sudamericano Gabriel Garcia Marquez, narra di un morbo che si impossessa della piccola comunità di Macondo che nel privarli del sonno li priva anche della memoria, costringendoli a disseminare le case di bigliettini aventi lo scopo di spiegare l’uso degli oggetti quotidiani. Infatti tra le cause di una prolungata insonnia sta anche la riduzione della memoria otre alla riduzione della capacità di apprendimento, di concentrazione e di vigilanza.
La farmacologia rende disponibili potenti coadiuvanti per indurre al sonno, ma questi farmaci seppure utili non sono privi di controindicazioni tra le quali c’è anche l’assuefazione. Un aiuto meno invasivo, per dormire, può venire dal magnesio, che può essere assunto sotto forma di integratore alimentare.
Mag Notte, integratore a base di magnesio e melatonina, prodotto Uwell, grazie ai suoi componenti è in grado di regolare i cicli del sonno migliorandolo in durata e quantità.
Fonti.
https://www.nature.com/articles/s41467-018-06590-7
https://cris.unibo.it/handle/11585/28556#.W-AuO9VKjs0
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